Comunicati 2009/2010
28 settembre 2010: giornata di mobilitazione nazionale
GIORNATA NAZIONALE DI PROTESTA
con assemblee in contemporanea in tutte le città d´Italia
CONTRO
- Abolizione degli scatti di anzianità
- Tagli agli organici e decimazione degli insegnanti
- Licenziamento di massa dei precari
- Stipendi da fame e non rinnovo dei contratti
CHE FARE?
- Boicottaggio di gite e viaggi di istruzione
- Astensione da tutte le attività non obbligatorie
Negli ultimi anni, la situazione della scuola ha conosciuto un´ accelerazione verso il
peggio, le cui attuali dimensioni nessuno poteva immaginare.
I tagli all´istruzione (di scuole, di classi, di posti di lavoro, di
finanziamenti per il normale svolgimento delle attività) pur
iniziati anche con governi precedenti hanno raggiunto oggi un punto
che non esitiamo a definire scandaloso.
Mentre altri Paesi stanno comprendendo l´ importanza dell´
istruzione per lo sviluppo e stanno investendo in cultura, in Italia
si pensa solo a tagliare. E non certo il superfluo che ormai non
esiste più, ma l´ essenziale che rappresenta quel diritto allo
studio, costituzionalmente difeso. L´ impressione- ma è ormai quasi
una certezza- è che si voglia deprimere il valore di una scuola
pubblica statale per lanciare quella privata, a pagamento, solo per
chi può permetterselo.
Sono scenari foschi, purtroppo confermati da una serie di decisioni
pensate addirittura come punitive per gli insegnanti- come quella
inserita nella manovra finanziaria di inizio estate del ministro
Tremonti poi parzialmente modificata, grazie anche alla
manifestazione del 15 giugno, al Teatro Quirino a Roma (Perché
la scuola deve pagare di più?), indetta da Gilda
Unams, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal.
In questi anni, la Gilda-FGU ha sempre segnalato ai colleghi la
direzione e il senso delle decisioni politiche che via via
intervenivano sulla scuola. Consapevole del pericolo che la scuola
pubblica stava correndo, ha cercato l´ unità con gli altri sindacati
e lo sciopero del 30 ottobre del 2008, da essa fortemente voluto,
dove un milione di cittadini è sceso in piazza a Roma, ne è stata
una prova significativa, per chi avesse avuto la volontà e la
considerazione di tenerne conto.
Invece, così non è stato perché ci troviamo di fronte ad una
impostazione di governo che prende le decisioni rifiutando il
confronto e l´ ascolto con chi rappresenta i cittadini che lavorano.
Un‘ impostazione non certo in linea con i principi democratici che
rappresentano il nostro Paese.
Che fare, allora?
Noi della Gilda pensiamo che il momento sia uno dei più difficili
che la scuola italiana abbia attraversato, ma crediamo anche che
malgrado tutto qualcosa da fare ci sia ancora.
Intanto, riteniamo che si debba cercare di recuperare il senso e l´
autorevolezza della scuola, perché una scuola pubblica statale
valida e valente è una condizione necessaria all´ interesse
generale, rappresentato dalla nostra Costituzione. Se altri cercano-
come pensiamo- di umiliare quella scuola, ebbene noi docenti
dobbiamo (e possiamo) ostacolare quel progetto. Spetta anche a noi
mantenere alto il timone della scuola italiana.
Per cominciare, abbiamo indetto una giornata di mobilitazione nazionale il 28 settembre
con assemblee contemporanee in tutte le città d´ Italia per
presentare e discutere la nostra protesta contro tutte le misure
presenti e passate che stanno abbattendo la scuola pubblica.
Ecco quindi il senso politico della nostra proposta:
- recuperare la nostra funzione primaria che è insegnare;
- rifiutare tutte quelle attività extra (gite scolastiche, viaggi di
istruzione) che non verranno nemmeno più retribuite, ancorché in
maniera indecorosa come avveniva fino ad ora;
- ripulire la nostra attività da quella marea di burocrazia e di
riunioni extra che imprigionano le giornate, togliendo tempo ed
energia all´insegnare.
Una scuola rinnovata, quindi, dove si insegna e dove si comincia a
dire "no" a tutto ciò che non è obbligatorio, che non è inserito nel
contratto di lavoro e che viene imposto come "gratuito" e a tutto
ciò che limita e deprime l´ insegnare in aula.
Ad una politica sprezzante verso l´ istruzione la Gilda invita i
docenti a rispondere non contro l´insegnamento ma contro il
residuale.
Rino Di Meglio
Coordinatore nazionale FGU
Organico di fatto 2010-2011: integrazioni per la secondaria di II grado
Con la circolare ministeriale n. 59 del 23 luglio u.s.,
l´amministrazione si faceva riserva di impartire specifiche
ulteriori disposizioni con riguardo alle modalità di attuazione dei
potenziamenti per la salvaguardia dei docenti soprannumerari e la
sistemazione del personale in esubero, soprattutto in seguito alla
sospensiva concessa dal TAR Lazio in merito alla riduzione dei
quadri orari delle classi intermedie dell´istruzione tecnica e delle
II e III dell´istruzione professionale.
Con la
circolare n. 71 del 4 agosto 2010 si ribadisce che in applicazione dei regolamenti
relativi ai licei, agli istituti tecnici e agli istituti
professionali, le cattedre sono costituite, di norma, con 18 ore
settimanali, nel rispetto degli obiettivi finanziari di cui all´art.
64 della legge 133 del 2008, con possibilità di derogare, ove
occorra, fino ad un minimo di 15 ore.
Viene confermato inoltre che il calcolo dell´orario per le esercitazioni di cucina
(C500) e sala (C510) negli istituti professionali alberghieri va
effettuato per squadre e non per classi.
In merito al potenziamento e sistemazione del personale in esubero
per effetto della riduzione delle ore settimanali di lezione negli
istituti tecnici e professionali si dispone che tale personale dovrà
essere utilizzato nella scuola di precedente titolarità con impiego
prioritario nelle classi oggetto delle riduzione di orario, per
potenziare gli insegnamenti obbligatori previsti dagli indirizzi di
studio che sono stati oggetto di riduzione e, per l´istruzione
professionale, anche per attivare i corsi triennali per il
conseguimento della qualifica professionale.
Nel caso siano state rilevate riduzioni delle quantità orarie tali
da comportare un quadro orario inferiore alle 32 ore settimanali per
l´istruzione tecnica e alle 34 ore settimanali per l´istruzione
professionale il detto personale concorrerà ad integrare le ore
mancanti fino alla concorrenza dei citati orari settimanali.Il
restante personale degli istituti tecnici, professionali e dei licei
facente parte delle classi di concorso in esubero verrà utilizzato
per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
e/o attivare ulteriori insegnamenti finalizzati al raggiungimento
degli obiettivi previsti dal piano dell´offerta formativa mediante
la diversificazione e personalizzazione dei piani di studio.
Mentre per l´utilizzo dei docenti in esubero nelle classi
dell´istruzione tecnica e dell´istruzione professionali oggetto
delle riduzione di orario non è necessario alcuna richiesta da parte
della scuola, nel caso del potenziamento è necessario che
l´istituzione scolastica avanzi apposita richiesta all´Ufficio
scolastico territoriale
Organico di fatto 2010-2011. Il MIUR sta approntando la circolare
Nella giornata del 22 luglio si è tenuto al MIUR il secondo incontro per l´informativa
sull´organico di fatto per il prossimo anno scolastico. L´incontro è
stato presieduto dal direttore generale, dott. Luciano Chiappetta, e
dal dott. Gildo De Angelis, dirigente del dipartimento dell´
Istruzione.
Il dott. Chiappetta ha comunicato alle OO.SS. che il TAR Lazio ha
concesso la sospensiva su un ricorso che ha impugnato i tagli
effettuati ai quadri orari delle classi intermedie dell´ istruzione
tecnica ed alle II e III dell´istruzione professionale e, pertanto,
è indispensabile riscrivere tutta la parte della circolare
ministeriale relativa alla secondaria di secondo grado.
Le novità rispetto alla circolare 63/09 relativa all´ organico di
fatto 2009/10 sono le seguenti:
a) la comunicazione da parte dei DD.SS. alle competenti sedi
territoriali va effettuata non oltre il 28 luglio per il primo ciclo
ed entro il 2 agosto p.v. per il secondo ciclo in merito alla
variazione del numero delle classi, dei posti e degli spezzoni orari
che non è stato possibile coprire con il personale in organico e,
limitatamente al primo ciclo, all´ interno della stessa istituzione
scolastica;
b) scuola primaria: le quattro ore residuate dalle 44 settimanali
delle classi a tempo pieno, disponibili in organico d´ istituto,
dovranno essere utilizzate per l´ ampliamento del tempo pieno sulla
base delle richieste delle famiglie o per la realizzazione di altre
attività per il potenziamento dell´ offerta formativa;
c) secondaria di II grado: le specifiche disposizioni saranno
emanate successivamente alla pubblicazione dei movimenti ed alla
conoscenza degli esuberi provinciali, con particolare riguardo alle
modalità di attuazione del potenziamento per la salvaguardia dei
docenti soprannumerari e la sistemazione del personale in esubero;
d) flessibilità: poichè la quota del 20% riservata all´ autonomia è
stata già utilizzata in organico di diritto, in quello di fatto
verranno sanate solo quelle situazioni già richieste, ma non
attivate per motivi tecnici.
e) ufficio tecnico: in base ai regolamenti dell´istruzione tecnica e
professionale è previsto che il settore tecnologico sia dotato di un
ufficio tecnico con il compito di organizzare al meglio tutte le
attività dei laboratori e per garantire la sicurezza all´ interno
degli edifici scolastici. Tali posti saranno coperti
prioritariamente da personale ITP in esubero appartenente alla
stessa istituzione scolastica.
Per la circolare ministeriale definitiva ci sarà un incontro la
prossima settimana.
Al termine dell'incontro ci è stato confermato che le immissioni
in ruolo, il cui iter conclusivo dovrebbe avere una svolta la
prossima settimana, saranno quasi certamente 10/11.000 docenti,
6/7.000 ata e 170 dirigenti scolastici.
Comunicato sulla manifestazione unitaria regionale sui tagli alla scuola siciliana
Nutrita partecipazione anche delle associazioni dei precari della Scuola alla manifestazione unitaria indetta, giorno 20 maggio, da GILDA, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS davanti alla Presidenza della Regione Sicilia.
Le delegazioni sindacali non hanno potuto incontrare il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, assente per motivi istituzionali, fatto che ha generato un certo rammarico..
In sua vece il Presidente del Comitato Regionale per l’Occupazione e le Politiche Sociali, dott. Salvatore Cianciolo, che ha ha fatto presente di aver avuto mandato di rappresentare il Governatore a cui avrebbe puntualmente riferito quanto emerso dalla riunione.
Durante l’incontro, che si è protratto per un’ora e mezza, è stata messa in evidenza, dagli interventi dei responsabili sindacali, la drammatica situazione nella quale sta precipitando la scuola pubblica siciliana, per effetto dei pesanti tagli che il governo nazionale sta effettuando negli organici regionali.
E’ stato posto l’accento sia sul grave problema di natura occupazionale che interessa decine di migliaia di docenti e personale ATA, i quali, dopo essere stati utilizzati per decenni in stato di precariato, si trovano ora improvvisamente senza lavoro e senza un reddito che rappresenta spesso l’unico mezzo di sostentamento familiare, sia sui riflessi che il processo di smantellamento sistematico della scuola pubblica avrà sulla qualità del sistema d’istruzione e formazione.
Questo è un problema che riguarda tutti i cittadini siciliani perché non può esserci sviluppo senza formazione e non può esserci formazione senza scuola.
L’azione unitaria, portata avanti dalle forze sindacali che, mettendo da parte le differenze che le possono distinguere, si sono ritrovate concordi nelle rivendicazioni, testimonia la gravità del momento ed una preoccupazione condivisa sul pericolo reale di una ricaduta sul tessuto sociale, le cui conseguenze sono facilmente immaginabili.
In un momento di crisi generale dell’economia, mentre in altri Paesi si punta a migliorare e potenziare i percorsi formativi per favorire la ripresa anche attraverso percorsi innovativi, in Italia ed in particolare in regioni che soffrono di ritardi strutturali storici, si disinveste sul sistema d’istruzione e formazione.
Unanimemente è stato chiesto al governo regionale di farsi carico del problema e di intervenire con mezzi propri e presso il governo nazionale perché sia arrestato questo perverso meccanismo di destrutturazione continuo.
Come Gilda, abbiamo anche chiesto un canale permanente di comunicazione che possa mettere costantemente a fuoco i problemi ed individuare tempestivamente i possibili mezzi d’intervento.
L’ipotesi di passaggio ad un sistema paese di forma federale, che incombe sempre più sul futuro della Nazione, non deve cogliere impreparata la nostra Regione.
Per la Sicilia, con il suo Statuto che consente larghi margini di autonomia e con le potenziali risorse umane e territoriali di cui potrebbe avvalersi, tale evenienza può tramutarsi in un’opportunità per il rilancio economico e sociale, se le forze politiche faranno la loro parte ed il governo saprà dotarsi di opportuni strumenti legislativi e di adeguate strutture.
Il dott. Cianciolo ha assicurato la piena disponibilità ad aprire nuovi spazi di confronto ed interlocuzione.
Il Coordinatore regionale
prof. Filippo Tortorici
Resoconto sul Convegno del 25 marzo rivolto alle RSU e ai terminali associativi del sindacato
Al convegno, che ha visto la partecipazione convinta delle nostre RSU, si è discusso di sindacato e di strategie di lotta da intraprendere, contro l'attuale Governo, affinché si ponga all'attenzione della opinione pubblica la disastrosa e precaria situazione della scuola pubblica italiana.
Si è, ad inizio lavori, immediatamente concesso la parola alle RSU le quali hanno interrogato i dirigenti provinciali del sindacato su problematiche riguardanti le varie scuole di Catania. E' nata una proficua e circostanziata discussione sulle tematiche sollevate.
Subito dopo la coordinatrice provinciale, Cettina Cavallaro , ha trattato le novità in merito alla nostra organizzazione sindacale che ha visto la nostra sigla costituirsi in confederazione, così come la vigente legge prevede, e ha informato quali altri sindacati sono confluiti nella F.G.U.. Ciò ha inevitabilmente creato una complessa struttura organizzativa che via, via sta definendosi sempre di più.
Il coordinatore regionale, Filippo Tortorici, è intervenuto relazionando approfonditamente sulla impalcatura giuridica e attuativa della legge Brunetta, denunciandone gli aspetti inquietanti e "perversi" che coinvolgono i lavoratori e il mondo dei diritti sindacali in genere.
Nel pomeriggi relazione del dirigente provinciale Giuseppe Greco sulla continua erosione del potere d'acquisto degli stipendi dei lavoratori del mondo della scuola, i quali sono stati i più tartassati rispetto ad altri settori del pubblico impiego nel corso degli ultimi decenni.
Sono continuate a fioccare le domande e ad emergere le perplessità sulla situazione odierna ma in tutti si è palesata la maggiore voglia di fare "sindacato" perché vi è la consapevolezza che, nel bene e nel male, il sindacato resta l'unico strumento in mano ai lavoratori per far valere i propri diritti ad usbergo della propria dignità, della scuola pubblica e della Costituzione.
Organici 2010-2011: i tagli di Tremonti sono inderogabili.
Si è tenuto nella giornata di giovedì scorso un incontro preordinato
alla definizione degli organici di diritto per il 2010/11. Il DG,
dott.ssa Nardiello, che sovrintende alla riforma delle superiori, ha
informato le OO.SS. dell'accoglimento della proposta, formulata
nell'incontro precedente, di differire di un anno l'obbligatorietà
del rilascio della certificazione relativa all'assolvimento
dell'obbligo scolastico, richiesta direttamente a tutti gli Stati
membri dall'U.E.
Tale certificazione, pertanto, sarà rilasciata solo a chi ne avrà
fatto richiesta e sarà spendibile in tutta l' U.E. Attualmente, dopo
aver formulato la certificazione prevista per i restanti allievi, la
DG sta predisponendo quella valida per i disabili. Comunque tutta la
materia sarà affrontata dai nuovi Consigli Regionali che si
insedieranno dopo le prossime elezioni.
La dott.ssa Nardiello ha inoltre preannunciato l' emanazione entro i
primi di aprile delle Linee guida che determineranno i livelli di
competenza che dovranno essere in possesso degli studenti. Dal 18
marzo si comincerà con Matematica e Fisica, cui seguiranno
Cittadinanza e Costituzione ed in seguito i Laboratori cui - secondo
la Nardiello - il MIUR intende riconoscere la centralità, attivando
incontri formativi presso le istituzioni scolastiche. Tale fase
dovrebbe concludersi entro la fine di maggio.
Relativamente ai Professionali è intendimento del MIUR dedicare la
quota di flessibilità all'acquisizione del titolo intermedio della
Qualifica professionale.
Il dott. Cosentino ha affermato che i relativi decreti saranno
firmati dal ministro nei prossimi giorni e che le confluenze sono
state determinate di concerto con le Regioni. Ha poi ribadito -
richiamandosi alla sentenza della Corte Costituzionale - che i
regolamenti, le classi di concorso e gli organici rientrano nella
competenza statale, mentre l' adozione dei vari indirizzi di studio
spetta alle Regioni.
Per quanto riguarda la formazione delle classi e la costituzione dei
posti di sostegno restano vigenti - così ha affermato - sempre le
vecchie disposizioni. Inoltre ha concluso dicendo che l'offerta
formativa delle istituzioni scolastiche che ne facciano richiesta
può essere modificata dagli UU.SS.RR. entro il 15 marzo.
I licei musicali - attualmente concessi nel numero di solo 22
sull'intero territorio nazionale – potranno esserci in tutte le
altre Regioni solamente previa convenzione con i conservatori e
accordo in sede di Conferenza Stato-Regione.
Concluso quanto sopra si è passati ad esaminare nel dettaglio i
nuovi organici, i primi che vedono l'applicazione della devastante
riforma che taglierà nelle superiori solo nel prossimo anno
scolastico ca. 15.000 dei 25.600 posti complessivi che tutto il
sistema scolastico statale italiano dovrà perdere nel supremo
interesse del risparmio, contrabbandato come "efficienza e qualità".
Poco importa se il MIUR riuscirà a diluire tali tagli differendone
il 14% sull'organico di fatto: da via XX Settembre è arrivato l'
imperativo categorico che, senza far ricorso ad alchimie, devono
essere effettivi e, pertanto, non si può derogare dal realizzare la
riduzione di organico di cui sopra.
Gli organici saranno determinati sulla base delle attuali classi di
concorso con aggiustamenti sull'organico di fatto.
Per quanto riguarda il sostegno, il Dott. Chiappetta ha sottolineato
l'illegittimità di ogni tetto imposto all'organico di sostegno, alla
luce della sentenza della Consulta che ha sancito
l'incostituzionalità della Finanziaria 2007 (Padoa Schioppa -
Fioroni) che aveva sancito il rapporto 1/2 fra docenti ed alunni
disabili, in aperta violazione della L. 104/92.
Nel prossimo anno, comunque, saranno aggiunti in organico di diritto
ca. 4.800 posti, come previsto dalla cit. finanziaria.
La ns. Delegazione ha paventato il rischio che l'aggiunta di posti
di sostegno in organico di diritto sia la causa di ulteriori
riduzioni sull'organico stesso e ha suggerito, pertanto, di
scorporare dal computo dell'organico di diritto i posti di sostegno.
Sempre il dott. Chiappetta ha illustrato le varie fasi che
porteranno alla determinazione dell'organico di diritto, partendo
dalla comunicazione degli alunni iscritti, con conseguente
assegnazione delle classi costituite (fase predeterministica delle
scuole). Ad essa seguirà la fase predeterministica di competenza
degli UU.SS.PP. che assegnerà le quote di flessibilità e di
potenziamento. Successivamente ci sarà la fase deterministica che
porterà alla formazione delle cattedre interne, mentre con la fase
associativa si costituiranno le cattedre orario esterne (COE). Solo
dopo quest'ultima fase - previa verifica del rispetto dei tetti d'
organico comunicati agli UU.SS.PP. dalle competenti DD.GG.RR. - sarà
possibile individuare da parte delle istituzioni scolastiche
interessate i docenti soprannumerari.
La ns Delegazione ha chiesto che siano stabiliti ed adottati criteri
unici nazionali relativamente alle decisioni riguardanti
flessibilità e potenziamento.
In merito a queste modalità costitutive estremamente laboriose degli
organici, considerata la novità in assoluto e l'evidente
impreparazione degli uffici preposti - forte dell'esperienza
pregressa - la ns. Delegazione ha formalmente invitato il dott.
Chiappetta, che si è dichiarato pienamente consenziente, ad
organizzare conferenze di servizio per tutti gli Uffici e le
istituzioni scolastiche, onde tutelare il personale interessato.
Si è impegnato anche a salvaguardare nella quasi totalità delle
cattedre - salvo quelle indispensabili per la salvaguardia delle
titolarità - il rispetto contrattuale delle 18 h, salvo casi
sporadici, per non vedersi impugnare gli organici davanti ai
giudici.
Se quanto promesso sarà rispettato, ci saranno svariate cattedre di
16/17 ore a causa dell'impossibilità della totale riconduzione delle
stesse a 18 h. Le stesse nuove classi di concorso - ha dichiarato il
dott. Chiappetta - non sono riconducibili a 18 h.
Ancora, per quanto riguarda le classi di concorso non più previste
dai piani di studio nazionali, ad esempio la A075 e la A076
(Trattamento testi) si sta predisponendo un procedimento di
rilevazione finalizzato ad individuare altri titoli di studio e/o
abilitazioni possedute per poter riconvertire e ricollocare il
docente interessato in altro ruolo.
Per quanto riguarda le classi di concorso in esubero verranno
predisposti dei corsi di riconversione e riqualificazione
professionale.
Purtroppo - contrariamente ai proclami dello scorso anno - il tempo
prolungato subirà una falcidie di ca. 1.700 posti.
Il prossimo incontro, previsto per il 16 marzo, verrà consegnata una
prima bozza della circolare sugli organici.
Alunni disabili: incostituzionale la norma che esclude la possibilità di assumere insegnanti di sostegno in deroga.
La Corte Costituzionale, pronunciandosi del giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 2, commi 413 e 414, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2008) con la sentenza n. 80/2010, depositata in cancelleria il 26 febbraio 2010, ha dichiarato le disposizioni impugnate illegittime nella parte in cui, stabilendo un limite massimo invalicabile relativamente al numero delle ore di insegnamento di sostegno, comportano automaticamente l'impossibilità di avvalersi, in deroga al rapporto tra studenti e docenti stabilito dalla normativa statale, di insegnanti specializzati che assicurino al disabile grave il miglioramento della sua situazione nell'ambito sociale e scolastico.
In particolare, si legge nella sentenza che:
Sotto il profilo normativo, il diritto all'istruzione dei disabili
è oggetto di specifica tutela da parte sia dell'ordinamento
internazionale che di quello interno. [omissis] Pertanto, il diritto
del disabile all'istruzione si configura come un diritto
fondamentale. La fruizione di tale diritto è assicurata, in
particolare, attraverso "misure di integrazione e sostegno idonee a
garantire ai portatori di handicap la frequenza degli istituti
d'istruzione" (sentenza n. 215 del 1987).
Tra le varie misure previste dal legislatore viene in rilievo quella
del personale docente specializzato, chiamato per l'appunto ad
adempiere alle "ineliminabili (anche sul piano costituzionale) forme
di integrazione e di sostegno" a favore degli alunni diversamente
abili (sentenza n. 52 del 2000).
.................
Le disposizioni censurate che prevedono, da un lato, un limite massimo nella determinazione del numero degli insegnanti di sostegno e, dall'altro, l'eliminazione della citata possibilità di assumerli in deroga, si pongono in contrasto con il riportato quadro normativo internazionale, costituzionale e ordinario, nonché con la consolidata giurisprudenza di questa Corte.
.................
La scelta operata ............. di sopprimere la riserva che consentiva di
assumere insegnanti di sostegno a tempo determinato, non trova
alcuna giustificazione nel nostro ordinamento, posto che detta
riserva costituisce uno degli strumenti attraverso i quali è reso
effettivo il diritto fondamentale all'istruzione del disabile grave.
La ratio della norma, che prevede la possibilità di stabilire ore
aggiuntive di sostegno, è, infatti, quella di apprestare una
specifica forma di tutela ai disabili che si trovino in condizione
di particolare gravità".
Dematerializzazione del cedolino e modifica della comunicazione on line dello stipendio
Dal prossimo mese di marzo 2010, i “cedolini” degli stipendi del personale della scuola, non saranno più inviati sulla casella di posta elettronica personale, ma si potranno scaricare, solo attraverso il portale “Stipendio PA” all'indirizzo https://stipendipa.tesoro.it/cedolino/portal.
Tale portale consentirà a regime, la completa dematerializzazione del processo di erogazione di cedolini stipendiali, CUD e 730.
Chi volesse, può registrarsi comunque sin da adesso.
Per visualizzare il cedolino dello stipendio occorre entrare nell'Area privata digitando sul sito il proprio username (codice fiscale) e la password (numero di partita fissa, che si trova nell'ultima riga del riquadro in alto a destra degli ultimi cedolini cartacei).
Dopo l'autenticazione, il sistema richiede i codici "ID", che si trovano in alto a sinistra del cedolino dei mesi di Gennaio 2010, Dicembre 2009 e Ottobre 2009.
Al termine del riconoscimento, bisognerà cambiare la password altrimenti non sarà possibile procedere.
Dopo aver superato la procedura richiesta per l'accesso, il dipendente potrà scegliere di visualizzare 3 tipologie di documentazione:
§ Cedolini
§ CUD
§ 730
Nel portale i cedolini sono mostrati in ordine decrescente e si riferiscono alle ultime 13 mensilità.
L'utente potrà visualizzare o scaricare il cedolino in formato PDF, cliccando sull'icona posta nell'ultima colonna sotto la voce “Azioni”.
Sarà possibile visualizzare o scaricare anche il CUD e il 730 degli ultimi 5 anni.
È importante ricordare che al secondo accesso l'autenticazione avverrà con la password impostata al primo accesso.
Per favorire il recupero della password al primo accesso saranno impostati i criteri di ricerca e l'indirizzo e-mail al quale in automatico dovrà essere spedita la password (in caso contrario occorrerà impostare l'ID del cedolino).
In una seconda fase sarà possibile effettuare dal proprio pc sul portale il cambio della residenza fiscale e del conto corrente bancario su cui accreditare lo stipendio.
Per maggiori dettagli si rinvia alle FAQche sono riportate sul sistema.
Eventuali segnalazioni per problemi di fruizione delle informazioni sul portale potranno essere effettuate attraverso l'indirizzo web http://www.accessibile.gov.it sito curato dal Formez. Lo stato dell'esame della segnalazione potrà essere seguito attraverso la colorazione di una "faccina": rosso all'invio, giallo inizio esame, verde problema risolto. Accedendo alla sezione "elenco segnalazioni" si può seguire lo stato della propria pratica.
Lettera aperta al Sindacato GILDA-UNAMS
E’ opportuno premettere che coloro che scrivono non sono né Dirigenti scolastici “congelati” –come oggi si suole definirli con una formula anche linguisticamente infelice- né docenti che hanno partecipato al concorso per Dirigenti scolastici, ma docenti iscritti alla Gilda di Catania che già in precedenza con una lettera inviata alla segreteria provinciale, lamentavano le incaute dichiarazioni espresse dal Coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, sulla intricata, paradossale e inquietante questione relativa al concorso per Dirigenti scolastici in Sicilia.
E così, dopo circa un mese dall’intervento del Coordinatore nazionale della Gilda-Unams, leggiamo su Aetnanet la comunicazione dell’assemblea che si è tenuta domenica 10 gennaio 2010, presso l’hotel Nettuno di Catania, indetta dai professori che hanno partecipato al Concorso per dirigenti scolastici e non hanno superato le prove e che si sono costituiti in un Comitato con a capo il prof. Enzo Di Salvo.
Fin qui nulla di strano, se non il fatto che si assiste paradossalmente ad un proliferare di comitati, ognuno dei quali rivendica diritti. Non è improbabile che, in questo clima in cui governa la confusio linguarum e Babele appare quasi un giardino dell’Eden, possa costituirsi domani il comitato di coloro che avevano pensato di partecipare al concorso ma poi non hanno prodotto la domanda perché, più lungimiranti di tutti, sapevano già che si trattava del solito “concorso truffa”.
Ed in effetti la truffa c’è: chi ha partecipato ed ha vinto, di fatto perde e chi ha partecipato ed è stato eliminato, di fatto vince. Più truffa di così…! Viviamo in un mondo alla rovescia, che tuttavia non evoca immagini comiche ma inverosimilmente tragiche.
E così c’è chi invoca un ripristino della legalità e reclama i propri diritti e in nome degli stessi non esita a calpestare quelli, parimenti legittimi, degli altri.
Ma ciò che sconcerta e indigna ancora di più è che tra le fila dei reclamanti, apparsi nel comunicato stampa dell’assemblea svoltasi giorno 10 gennaio all’hotel Nettuno di Catania, si legge il nome del Coordinatore provinciale del sindacato Gilda di Ragusa, prof. Raffaele Brafa, che ha presenziato in una doppia veste, quella di rappresentante sindacale senza mandato- ovvero solo in forza della sua carica e senza un incarico ufficiale del sindacato che coordina e di cui si fa portavoce- e quella di docente che ha partecipato al concorso a dirigente scolastico ma non ha superato le prove. Vorremmo solo ricordare al Coordinatore provinciale della Gilda di Ragusa che intervenire, pro domo sua, strumentalizzando il proprio ruolo e il nome di un sindacato che non appartiene solo a lui, è stata una scelta fin troppo azzardata dettata da evidente opportunismo. Ma tali equilibrismi, per fortuna, non tardano a rivelare tutta la scorrettezza che li promuove.
Il suo intervento non sarebbe stato condannabile se fosse stato limitato a posizioni unicamente personali, ma approfittare del proprio ruolo come cassa di risonanza delle proprie opinioni tradisce un malcostume e uno stile di discutibile gusto.
Ci sia consentita un’ultima breve considerazione. Sicuramente se il Coordinatore provinciale della Gilda di Ragusa avesse superato il concorso a dirigente, ben altra sarebbe stata la sua posizione, e ben altro il sindacato che lo avrebbe rappresentato, dal momento che la Gilda tra gli iscritti accoglie solo docenti.
I Firmatari
Nicola Basile, Alessandro Salerno, Giuseppa Amata, Valeria Lo Bue, Adriana Monte, Marta Aiello, Giuseppina Tontodonato, Gabriella Sciacca
Regolamenti su Licei, Tecnici e Professionali: audizione presso la VII Commissione istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato della Repubblica
Il giorno 5 novembre scorso, presso la Camera dei Deputati ed il 10 novembre, presso il Senato della Repubblica, la Federazione Gilda-Unams, rappresentata dal Coordinatore nazionale, dal Vicecoordinatore nazionale e dai membri del Centro studi, ha illustrato alle competenti commissioni parlamentari i rilievi e le proposte in relazione ai Regolamenti della riforma della scuola superiore: Licei, Istituti Tecnici e Professionali.
Il parere dettagliato e corposo, che è riportato nel documento
allegato, è stato introdotto da alcune osservazioni generali:
• non è possibile, pena il fallimento, fare alcuna riforma a costo
zero, o peggio ancora realizzando risparmi attraverso tagli;
• non è possibile, pena il fallimento, fare alcuna riforma senza
coinvolgere i docenti, che sono la principale risorsa per la
realizzazione degli interventi di cambiamento in atto;
• pur rispettando la necessità di ridurre la frammentazione degli
indirizzi e delle sperimentazioni e il potenziamento delle
discipline generali, si fa notare che nella foga della
semplificazione si sono perse alcune specificità di grande interesse
dell’offerta formativa nazionale;
• mancano i tempi necessari ai diversi passaggi istituzionali
(Commissioni parlamentari, Consiglio di Stato, Provincia, Regione) e
di scuola (Collegio docenti, Consiglio d’Istituto) che permettano
alle famiglie di avere il quadro completo dell’offerta formativa del
territorio;
• non si possono cambiare le regole del gioco a partita in corso,
come sembra prefigurare la norma che fissa l’avvio della Riforma per
le classi prime e seconde;
• mancano i criteri e le indicazioni generali per la riduzione
dell’orario curricolare, a curricola invariati, per Licei, Istituti
Tecnici e Professionali;
• mancano i criteri e le indicazioni nazionali per l’utilizzo delle
quote di flessibilità, che se lasciate interamente all’autonomia
delle singole istituzioni potrebbero riproporre la frammentazione
che il Ministero ha voluto ridurre con la riforma.
Per tutte queste ragioni la Federazione Gilda-Unams ha chiesto di
rinviare l’attuazione della Riforma delle secondarie superiori di un
anno, così che il mondo della scuola abbia il tempo necessario a
portare a compimento le necessarie operazioni formali e sostanziali
che predispongano le condizioni migliori per realizzare il progetto
di cambiamento.
Il business delle graduatorie tra avvocati e baroni. Un fiorente commercio di ricorsi al Tar del Lazio: un giro di centinaia di migliaia di Euro
Si tratta della valanga di ricorsi presentati da vari avvocati, alcuni collegati ad un sindacato, tendenti ad ottenere l’inserimento a “pettine”, anziché in coda alle graduatorie ad esaurimento dei precari della scuola, docenti e non.
Dato che i ricorsi al Tar possono essere collettivi, basta chiedere una cifra modesta per la singola persona, qualche volta cento, qualche altra trecento Euro, per raccogliere, di fronte alla prospettiva di una immissione in ruolo o di almeno una supplenza annuale, migliaia di precari.
E’ chiaro che, per chi organizza i ricorsi collettivi, il giro d’affari diventa molto appetibile.
La legge aveva previsto che queste graduatorie dei precari della scuola, fossero appunto non più permanenti, ma “ad esaurimento”, consentendo che vi si potessero inserire solo quelli che stavano concludendo una procedura abilitante oppure quelli che stavano concludendo i corsi universitari abilitanti (SSIS e scienze formazione primaria).
Trovando un qualche cavillo nei decreti ministeriali attuativi, alcuni avvocati sono riusciti ad ottenere dei provvedimenti di sospensiva dal Tar del Lazio, in base ai quali, in attesa del giudizio di merito (potrebbero volerci anni), i ricorrenti verrebbero inseriti immediatamente “a pettine”.
C’è un piccolo particolare: i ricorsi sono stati presentati al Giudice sbagliato, e sono stati accolti solo perché l’Avvocatura dello Stato ed il Ministero sembrano non essersene accorti.
Infatti la Cassazione, a sezioni riunite, si è espressa più volte sulla materia ed ha stabilito, in maniera inequivocabile, che il contenzioso sulle graduatorie dei precari è competenza del Giudice ordinario e non del Tar.
L’ultima decisione della Cassazione è recente, 17 novembre 2008 e ne richiama anche un’altra del mese di febbraio 2008. I giudici della Corte suprema hanno infatti stabilito che non si tratta di una procedura concorsuale, mancando un bando, la procedura di valutazione, e un atto di approvazione finale che individui i vincitori.
Perché le avvocature dello Stato non hanno eccepito la competenza del Tar?
E’ mai possibile che non esista una “certezza del diritto”?
Per quale motivo da anni ormai (ricordiamo la faccenda del punteggio di montagna?) le norme sui precari vengono scritte con falle giuridiche che scatenano la guerra tra i poveri?
Perché i precari sono costretti a pagare delle vere e proprie tasse aggiuntive, prima arricchendo chi organizza i corsi on line ed ora anche gli avvocati?
La Gilda degli Insegnanti attende dal governo risposte chiare e conclusive entro pochi giorni.
Roma, 3 ottobre 2009
UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI
Gilda: Sì tirocini, ma non diventino sfruttamento lavoro.
Bene i tirocini, la pratica prima di diventare insegnanti, "ma a
patto che non si trasformino in sfruttamento di manodopera gratis".
Insomma che non diventino la replica di quegli stage che spesso
costringono i giovani a lavorare gratis o quasi prima di entrare nel
mondo del lavoro. È l'auspicio della Gilda degli insegnanti.
Il coordinatore, Rino Di Meglio, commenta le
nuove regole per diventare docenti.
"Il tirocinio- dice- e' una cosa positiva, siamo sempre
stati favorevoli a condizione che non diventi sfruttamento di
manodopera gratis". La Gilda chiede rassicurazioni: "Il
tirocinante sia sempre affiancato da un docente". Inoltre,
aggiunge Di Meglio, "adesso vogliamo capire quali saranno le
modalita' di assunzione dei docenti: c'e' un punto fondamentale su
cui non siamo d'accordo, ovvero la possibilita' ventilata che ad
assumere siano direttamente le scuole. Devono restare i concorsi
come prevede la Costituzione per i dipendenti pubblici. Si puo'
discutere- chiude- la natura e le modalita' dei concorsi, ma
devono essere pubblici ed aperti a chi ha il diritto di
partecipare".